“Il quinto Vangelo” fatto di carne e vita

“Questa estate ho avuto la grazia di compiere con la mia famiglia il pellegrinaggio in Terra Santa. I miei passi incerti sono passati proprio dove Lui ha camminato duemila anni fa.” Così cominciava il racconto di Manuela pubblicato nella Lettera di Ottobre (n. 2 p. 6). Ecco una seconda parte che può introdurre alla Quaresima ormai vicina.

Mi ha colpito molto questa definizione: la Terra Santa è “il quinto Vangelo”. Per me significa aver messo il mio corpo sui luoghi abitati da un altro corpo: quello di Gesù, Dio.

A Nazareth abbiamo percorso il breve tragitto tra la casa di Maria e la casa di Giuseppe, dove probabilmente Lui è cresciuto, abbiamo bevuto dalla stessa fonte dove magari andava lui stesso ogni giorno a prendere l’acqua per la famiglia. Nazareth era così piccola al tempo, giusto una decina di case-grotte. È stato facile immaginare i gruppi di bambini correre schiamazzando per quei viottoli.

Intorno al lago di Tiberiade regna grande calma e bellezza, anche noi avremmo volentieri organizzato un falò con gli amici, come ha fatto Lui più volte. Abbiamo sudato come Lui attraversando il deserto della Giudea, sul sentiero che collega Gerico a Gerusalemme; la nostra fatica era come la Sua, mentre i nostri occhi si posavano sullo stesso paesaggio immutabile. E guardando Gerusalemme dal monte degli Ulivi ci siamo rattristati, come Lui, pensando a quanto bella e sfortunata è quella città contesa da secoli, distrutta e assediata più di qualsiasi altra città nella storia.

Gioia e sofferenza come nella vita di ciascuno di noi. Mio marito ha commentato: “Questa religione è fatta di carne e di sangue”. Mi commuove pensare che Dio abbia accettato di prendere il nostro aspetto, condividere la nostra vita e affrontare il nostro destino, così duro fin da piccoli e per Lui addirittura atroce da adulto. Che mistero incomprensibile e confortante! Mi sostiene e mi riempie di gratitudine, mentre fatico sui miei sentieri quotidiani.

Manuela

Per leggere e scaricare integralmente la lettera di febbraio, potete cliccare QUI (il file è in formato PDF e pesa circa 504KB).

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